Il Pisa Siamo Noi

L’Analisi Di Pisa Parma

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E’ mancato solamente il goal sul prato dell’Arena Garibaldi dove Pisa e Parma si sono affrontate a viso aperto ed hanno dato vita ad una gara vibrante e combattuta terminata con un pareggio illogico nella forma ma assolutamente logico nella sostanza ; meglio gli ospiti sotto l’aspetto della manovra e della circolazione di palla ma sono dei padroni di casa le occasioni migliori per sbloccare il risultato. Continua quindi il processo di guarigione dei neroazzurri, la cura D’Angelo sembra essere quella giusta.

PRIMO TEMPO. Il Pisa scende in campo con Nagy e Marin a fare i mediani davanti alla difesa e con un inedito Ionita nella linea dei trequartisti alle spalle di Gliozzi ; nel Parma si contano diverse assenze importanti, alla fine neppure Tutino ce la fa ad essere della partita e viene sostituito da Sohm mentre in difesa Osorio vince il ballottaggio con Circati e fa ad affiancare Valenti al centro della retroguardia ducale. Sono gli ospiti ad uscire meglio dai blocchi e ci vuole un super Nicolas per negare il goal del vantaggio a Man prima (perfetta girata volante sul bel cross della freccia Oosterwolde) e per due volte ad Inglese poi (provvidenziale in uscita il portiere brasiliano, con il numero 45 in maglia gialloblu che gli si era presentato a tu per tu in entrambe le circostanze).

Passata la buriana i neroazzurri rialzano la testa e per due volte vanno a pochi centimetri dalla rete del vantaggio, con il Parma che in entrambe le circostanze deve ringraziare la Dea Bendata : prima è Gliozzi a salire in cielo per incornare il bel cross di Sibilli ma la sua deviazione volante manda la sfera a schiantarsi sull’incrocio dei pali, poi è Beruatto a inventare uno strano tiro cross la cui traiettoria beffa completamente un esterrefatto Chichizola che bontà sua viene salvato dal montante alla propria destra, con Touré poi che non è lesto a trovare il tap-in vincente a pochi metri dalla porta ospite.

SECONDO TEMPO. La ripresa inizia sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti di gioco, con i ducali che assumono il controllo delle operazioni e vanno vicini al goal con la bella conclusione di Estevez dalla media distanza che chiama Nicolas al non facile intervento ; ma con il trascorrere dei minuti è il Pisa a guadagnare metri sul rettangolo verde ed a sprecare una ghiotta occasione con Ionita il cui colpo di testa da posizione invidiabile sul bel cross di un ottimo Touré manda il pallone di poco alto sopra la traversa delle porta ospite.

E’ poi lo stesso Touré ad essere messo davanti a Chichizola da un perfetto lancio dalle retrovie di Marin, ma il portiere ospite è bravissimo a far perdere al gigante tedesco i giusti tempi della conclusione a rete e quando questa arriva ci pensa Valenti sulla linea di porta ad allontanare la minaccia ; dall’altra parte Nicolas trema sulla deviazione aerea da zero metri di Inglese ma anche il tentativo dell’attaccante ducale pecca di precisione.

La solita girandola di sostituzioni non cambia gli equilibri della contesa, che il Pisa riesce ad impattare sullo 0 a 0 iniziale nonostante nel quarto d’ora finale i giocatori neroazzurri mostrino una condizione atletica non certo ottimale ; arriva un punto che fa (tanto) morale e (poca) classifica ed arriva al cospetto di un avversario davvero forte che sicuramente sarà protagonista fino alla fine in questo campionato. Ma il Pisa adesso c’è, e dopo i primi due mesi della stagione non è certo una notizia da lasciar passare inosservata.

POLLICE SU – Marius Marin

Eccolo, il mastino rumeno che torna a ringhiare in mezzo al prato dell’Arena Garibaldi ed a rendere la vita impossibile a tutti i palleggiatori avversari ; e contro una squadra infarcita di fini dicitori serviva come il pane la prestazione tutta corsa e sacrificio del buon Marius che lotta come un indemoniato su ogni pallone e ne sradica un quantitativo industriale dai piedi degli avversari di giornata. Non solo la fase di interdizione però, anche quando c’è da proporre calcio il numero 8 in maglia neroazzurra non si tira affatto indietro, come dimostra il lancio millimetrico che nella ripresa mette Touré tutto solo davanti a Chichizola ; insomma, una prestazione a tutto campo quella del capitano di giornata che è riuscito a farsi valere soprattutto quando era il Parma a comandare le operazioni. Proprio come un vero capitano deve fare, in prima linea in mezzo alle difficoltà.

POLLICE GIU’ – Matteo Tramoni

Avrebbe una mezz’ora abbondante per mettersi in mostra, ma l’ex Brescia fa una fatica immane ad accendersi ed alla fine della fiera non riesce a combinare nulla di rilevante dalle parti di Chichizola, con gli avversari che gli prendono immediatamente le misure e ne annullano la pericolosità. Il giudizio è tarato su quanto il giocatore francese era riuscito a fare lo scorso campionato con la maglia del Brescia, un autentico crac in grado di vincere le partite praticamente da solo con i suoi guizzi e le sue invenzioni ; ed è questo il Tramoni che i tifosi neroazzurri si aspettano di vedere quanto prima all’ombra della Torre Pendente.

H2o

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