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L’Analisi Di Pisa Modena

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Il Pisa centra la prima vittoria casalinga di questo campionato avendo ragione di un ottimo Modena al termine di cento minuti di gioco ricchi di emozioni ed episodi anche controversi dal punto di vista arbitrale ; continuano gli effetti benefici della cura D’Angelo con i neroazzurri capaci di ottenere otto punti nelle quattro gare disputate sotto la guida del tecnico abruzzese, e con la media di due punti a partita non è affatto utopico pensare di togliersi quanto prima dalla sabbie mobili della bassa classifica e di cancellare così un avvio di stagione a dir poco da dimenticare.

PRIMO TEMPO. Alla fine non ce la fa a recuperare Barba, sostituito al centro della difesa da Hermannsson con Rus che viene preferito a Canestrelli ; Ionita fa il vice Marin al fianco di Nagy, dietro a Gliozzi tocca alla linea composta da Touré, Sibilli e Matteo Tramoni ; tutto confermato invece in casa Modena con Bonfanti che prende il posto dello squalificato Diaw e con Silvestri che affianca capitan Pergreffi al centro della retroguardia. Sono i padroni di casa ad uscire meglio dai blocchi ed a tenere in mano il pallino del gioco con i canarini che si difendono con ordine e provano ad agire di rimessa grazie alle idee di un ispirato Tremolada.

Il primo sussulto importante della contesa si ha dopo circa venti minuti di gioco, quando su un lancio dalle retrovie di Hermannsson Gliozzi con uno scatto imperioso fulmina Silvestri e prova a sorprendere un Gagno fuori dai pali con uno splendido lob di prima intenzione che manda la sfera ad infrangersi sul montante della porta gialloblu ; sulla ripartenza degli ospiti Ionita e Tremolada entrano a contatto e restano entrambi a terra, il gioco prosegue e un tiro senza pretese di Falcinelli diventa – complice la sfortunata deviazione di Beruatto – un perfetto assist per Bonfanti che tutto solo davanti a Nicolas non può fallire il goal del vantaggio dei canarini.

Reagisce rabbiosamente il Pisa : Sibilli si libera sulla corsia di destra ed esplode il destro che costringe Gagno a rifugiarsi in corner, lo stesso Sibilli poi innesca la conclusione di prima intenzione di Touré che esce però fuori troppo centrale per far male all’estremo difensore ospite ; le parti si invertono pochi minuti dopo quando il colpo di testa del gigante tedesco arma il sinistro dell’attaccante partenopeo che da ottima posizione non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso. Dall’altra parte è incontenibile la discesa di Paulo Azzi sulla corsia mancina ma la sua conclusione da posizione defilata trova soltanto l’esterno della rete della porta difesa da Nicolas.

Ma i neroazzurri la pareggiano con pieno merito subito prima dell’intervallo : il tiro cross di Beruatto trova il braccio malandrino di Coppolaro che porta il signor Gariglio a decretare il penalty in favore dei padroni di casa, dal dischetto va Gliozzi che si vede respingere la sua conclusione da un Gagno che però aveva i piedi non posizionati in maniera regolare sulla linea di porta cosicché l’intervento del VAR porta alla ripetizione del tiro dagli undici metri e stavolta Gliozzi spiazza il portiere avversario e può così festeggiare nel migliore dei modi la nascita della figlia Arianna avvenuta pochi giorni fa.

SECONDO TEMPO. Dopo un destro di Tramoni da posizione assai defilata ben controllato da Gagno sono gli ospiti a prendere in mano il comando delle operazioni e ad impedire al Pisa di rendersi pericoloso negli ultimi sedici metri ; ci vogliono così le sostituzioni di mister D’Angelo per ravvivare i padroni di casa ed effettivamente gli ingressi sul terreno di gioco di Mastinu, Torregrossa, Masucci e Morutan spaccano in due la partita e danno vita ad una mezz’ora finale vietata ai deboli di cuore. Che inizia con l’errore da matita blu di Sibilli che non approfitta del gentile omaggio di Gagno in fase di disimpegno ed anziché tirare in porta opta per un complicato passaggio a Torregrossa che fa sfumare la clamorosa occasione ; ma il bello deve ancora arrivare.

Sul corner disegnato alla perfezione da Morutan il pallone schizza fra Coppolaro e Torregrossa e si impenna, il più lesto a ritrovare il contatto con la sfera è lo stesso Torregrossa che da zero metri incenerisce Gagno ; il Modena accusa il colpo e può solo inchinarsi alla grande azione degli avversari innescata dalla discesa senza freni di Morutan che si appoggia su Touré il quale scarica su Torregrossa che scherza la marcatura di tre uomini ed indovina un delizioso filtrante che mette Masucci solo soletto davanti a Gagno che nulla può sulla rasoiata all’angolino del numero 26 in maglia neroazzurra.

Palla al centro e gli ospiti la riaprono immediatamente grazie all’iniziativa sulla corsia mancina di Ponsi che mette in mezzo un cross velenoso che la difesa neroazzurra non riesce ad allontanare a dovere, il pallone arriva sui piedi di Magnino che da posizione assai favorevole impallina l’incolpevole Nicolas ; ma questo Pisa è lontano parente della squadra tremebonda vista nei primi due mesi di campionato ed invece di difendere il vantaggio attacca la metà campo avversaria e riesce a chiudere la contesa senza sofferenze aggiuntive. Sì, perché dopo un calcio di rigore prima concesso dal signor Gariglio per la trattenuta di Silvestri ai danni di Torregrossa e poi tolto dal VAR è ancora una volta l’ex bomber di Brescia e Sampdoria ad essere abbattuto da Gagno dopo una perfetta assistenza di Masucci, con il VAR che dopo un’attesa infinita certifica la posizione regolare del numero 10 in maglia neroazzurra : Torregrossa può quindi realizzare dagli undici metri il goal della sicurezza e certificare la doppietta personale.

Finisce con l’Arena Garibaldi in festa e con qualche fantasma in più relegato nell’armadio dei brutti pensieri ; ovviamente la strada da fare è ancora molta ed irta di pericoli e di imprevisti, ma con Luca D’Angelo alla guida del torpedone neroazzurro la luce in fondo al tunnel è davvero molto più vicina.

POLLICE SU – Ernesto Torregrossa

Il vostro umile scribacchino fa davvero fatica a ricordare un calciatore che in mezz’ora (più recupero) di gioco sia riuscito a mettere a referto la mole di cose messe in campo dal buon Ernesto, che neanche il tempo di fare il suo ingresso sul terreno di gioco rimedia un cartellino giallo per un contrasto troppo vigoroso con Pergreffi. Da quel momento in poi sarà un crescendo rossiniano di bellezza calcistica, una sinfonia di tecnica ed esperienza che tramortisce il malcapitato avversario e lo rende inerme ed incapace di trovare le adeguate contromisure. In rigoroso ordine sparso. Il goal del momentaneo 2 a 1 è la classica zampata da attaccante di razza che in mezzo ad un’area di rigore incredibilmente trafficata trova il tempo e lo spazio per la conclusione vincente su un pallone impazzito che dopo un contrasto fortuito aveva preso una traiettoria imprevedibile. Il movimento in occasione del calcio di rigore che chiude la contesa dopo cento minuti di battaglia è degno del miglior Pippo Inzaghi, un gioco da equilibrista sulla linea del fuorigioco che premia nel miglior modo possibile il perfetto filtrante di un immenso Masucci. La finta che manda al bar Gagno è perfino troppo facile per il numero 10 in maglia neroazzurra, come del resto la trasformazione perfetta dagli undici metri con il pallone che va da una parte ed il portiere avversario dall’altra. Ma il vero capolavoro è la giocata che manda in porta Masucci, un balletto sulla sfera capace di mandare ai matti ben tre difendenti del Modena, un gioco di prestigio che più guardi il replay e più non ti capaciti di come sia stato possibile eseguire, quasi uno scomparire per poi materializzarsi di nuovo quando per per Silvestri e company ormai non c’era più nulla da fare. Una giocata di un secondo che vale da sola il prezzo del biglietto. Una giocata che è nelle corde di un calciatore che è un autentico lusso per la categoria e che a questo Pisa è mancato terribilmente. Una giocata, un attimo che non vediamo l’ora di poter vedere di nuovo. Perché un istante ripetuto nel tempo diventa eterno, e questa è la libertà.

POLLICE GIU’ – Giuseppe Sibilli

Fa un gran lavoro alle spalle di Gliozzi provando ad infilarsi fra le due linee del Modena, ma a parte un destro radente ben parato da Gagno non riesce mai a rendersi davvero pericoloso negli ultimi sedici metri ; la sua prestazione tutto sommato sufficiente è macchiata dall’errore che fa poco prima di essere sostituito da Morutan quando sul disimpegno sgangherato di Gagno gli capita fra i piedi un pallone da indirizzare verso la porta gialloblu rimasta sguarnita e che invece il buon Giuseppe con un discutibile – almeno nella circostanza – eccesso di altruismo trasforma in un complicato passaggio per Torregrossa che fa sfumare una colossale occasione da rete. La sensazione è che gli manchi il goal, che sarebbe il primo stagionale : tolto quel peso di dosso sicuramente potremo vedere un Sibilli più libero nelle giocate e maggiormente decisivo in area di rigore avversaria.

H2o

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