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L’Analisi Di Pisa Cosenza

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Seconda vittoria casalinga consecutiva per un Pisa sempre più convincente che dopo il Modena regola il Cosenza e si regala una posizione in classifica di relativa tranquillità, un traguardo questo che dopo il deludente pareggio di Venezia ed il conseguente ultimo posto della graduatoria era tutt’altro che scontato ; ed invece con mister D’Angelo in panchina i neroazzurri viaggiano alla prestigiosa media di due punti a partita ma soprattutto sembrano lontani anni luce dalla squadra tremebonda “ammirata” nella prima parte della stagione.

PRIMO TEMPO. Padroni di casa che presentano il rientrante Barba al centro della difesa al fianco di Hermannsson ed Esteves sulla corsia di destra in luogo di Calabresi, con una linea offensiva completamente rivoluzionata che vede Torregrossa e Masucci partire dal primo minuto con Morutan ed Ionita a supporto ; il Cosenza risponde con Vallocchia in cabina di regia e con Butic e Merola a supporto di bomber Larrivey. Partono forte i neroazzurri e trovano presto la rete del vantaggio : Morutan ispira la progressione di Masucci sulla corsia mancina, il suo cross non viene liberato dalla difesa rossoblu e lo stesso Morutan ne approfitta alla perfezione, resistendo alla carica di Martino e scaricando sul primo palo un mancino tanto violento quanto preciso che non lascia scampo a Marson.

Con il passare dei minuti gli ospiti si scrollano di dosso le paure iniziali ed iniziano ad aggredire alto l’avversario, trasformando la contesa in una disfida che si gioca prevalentemente nella fascia centrale del campo e che vede i due portieri praticamente inoperosi ; collezionano corner i lupi calabresi, ma di veri pericoli dalle parti di Livieri non se ne contano. Tutta un’altra musica dall’altra parte, con i neroazzurri che riescono a portarsi sul doppio vantaggio ad un amen dall’intervallo grazie ad una solerte rimessa laterale di Marin che mette in moto Beruatto il cui cross dalla sinistra mette Masucci nelle migliori condizioni possibili per trasformare in oro un pallone rimasto lì dopo il contrasto con Vaisanen grazie ad una pronta girata da attaccante di razza.

SECONDO TEMPO. Il Cosenza prova a spingere ma sbatte a più ripresa sulla solida difesa neroazzurra, con i padroni di casa che decidono di agire prevalentemente in contropiede alla ricerca del goal che chiuderebbe anzitempo la contesa ; lo trova Morutan con un gioco di prestigio che chiude degnamente un’azione personale nata da un pallone caparbiamente conquistato in mezzo al campo, un colpo da biliardo con l’esterno del piede sinistro che manda la sfera ad infilarsi all’angolino dove Marson non può proprio arrivare e dove soltanto un grande giocatore poteva soltanto pensare di poterla mettere. Chapeau.

Solita girandola di sostituzioni da una parte e dall’altra, mister D’Angelo rivoluziona tutto il reparto offensivo inserendo via via Gliozzi, Tramoni, Mastinu e Sibilli e l’ex attaccante di Como e Cosenza si divora un paio di goal calciando troppo precipitosamente dopo le generose assistenze di uno sgusciante Tramoni ; di questi errori di misura ne approfittano almeno parzialmente gli ospiti che trovano il goal della bandiera grazie ad un colpo di testa di D’Urso lasciato tutto solo a pochi passi da Livieri sul cross dalla sinistra dell’ottimo Martino.

Gli ultimi fuochi d’artificio della contesa sono un destro a giro di Sibilli che chiama Marson all’intervento miracoloso ed una mezza rovesciata da zero metri di Brignola che costringe Livieri ad effettuare l’unica vera parata della propria partita ; finisce quindi con la meritata vittoria di un Pisa sempre più convinto dei propri mezzi e sempre più prossimo ad abbandonare le zone basse della classifica. E con la trasferta di Cagliari della prossima settimana che potrebbe dire molto circa il prosieguo del cammino dei neroazzurri nel corso di una stagione che non era certo cominciata bene ma che è tutt’altro che finita. Anzi.Il meglio potrebbe ancora venire.

POLLICE SU – Olimpiu Morutan

Uno non è che gioca nel Galatasaray perché ne mancava un’altro, sia ben chiaro … e questo pomeriggio anche il più distratto degli osservatori ha potuto vedere con i propri occhi perché il buon Olimpiu giocasse – il più delle volte titolare – in una squadra così prestigiosa del calcio europeo. Un Morutan intristito dagli orrori perpetrati dalla precedente gestione tecnica che era riuscita nell’impresa di trasformare il giocatore rumeno in un mero individualista che non passava mai il pallone e che si intestardiva in inutili leziosismi fini a sé stessi ; ed ovviamente a nessuno era venuto in mente che il numero 80 giocasse in tale improduttiva maniera soltanto perché intorno a lui c’era soltanto una grande confusione e nessuna idea concreta di come si affrontano le partite in serie B. Tornate le cose al proprio posto sulla panchina neroazzurra magicamente Morutan è diventato un altro calciatore : sempre nel vivo del gioco, corista ispirato e non più solista stonante, utile tanto in fase offensiva quanto in fase difensiva. E con un piede sinistro da assicurare ai Lloyd’s : i due goal messi a referto contro il Cosenza sono una summa di raffinatezza tecnica e garra balcanica, sono insieme fioretto e clava, sono il pallone messo per due volte all’angolino, sono la sfera strappata a centrocampo come è solito fare il suo connazionale Marin, sono il modo caparbio con il quale resiste alla carica di Martino in occasione della prima segnatura. Per descrivere il goal del 3 a 0 poi servirebbero vocaboli non ancora presenti nel dizionario della lingua italiana, perché cotanta bellezza non merita di essere banalizzata da una penna ordinaria, sarebbe un delitto ; mi limito a dire che quel colpo di biliardo che mette il pallone dove Marson non può arrivare è un qualcosa che va quasi oltre i confini della logica. Oltre a tutto questo c’è un idea di calcio totale, sacrificio difensivo e palloni smistati a destra e a manca con una naturalezza da categoria decisamente superiore. Benvenuti sul monte Olimpiu.

POLLICE GIU’ – Ettore Gliozzi

Nonostante le condizioni fisiche non certo ottimali dopo una settimana complicata entra benissimo in partita e cerca costantemente il dialogo di prima intenzione con Sibilli e Tramoni, ma quando gli capitano due ghiotte occasioni per andare a segno le sparacchia malamente una in curva Nord ed una in bocca a Marsan. Polveri bagnate per un attaccante che finora era stato cecchino infallibile negli ultimi sedici metri, non ci eravamo abituati … Ma comunque si tratta di trovare il classico pelo nell’uovo in una prestazione nettamente positiva per tutti gli effettivi in maglia neroazzurra, non me ne voglia il buon Ettore che si dimostra attaccante assolutamente importante per la categoria.

H2o

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