Il Pisa Siamo Noi

La Cultura Della Sconfitta

Pallone lega

Mentre scrivo questo righe mi vengono in mente alcune scene passate davanti ai miei occhi nel corso del pomeriggio di sabato scorso.
C’è n’è davvero per tutti i gusti.
Quelli inferociti che ce l’avevano con tutto quello di neroazzurro che si parava loro davanti.
Quelli disgustati che abbandonavano l’Arena venti minuti prima del triplice fischio del direttore di gara.
Quelli increduli che si limitavano a scuotere mestamente il capo.
Quelli imbufaliti che non trovavano meglio da fare di offendere tutto e tutti.
Quelli semplicemente delusi, tipo il sottoscritto, che avevano preso uno schiaffo inatteso e provavano pian piano a farsene una ragione.
Rievocare queste immagini a quarantotto ore di distanza mi ha fatto riflettere su un aspetto.
La totale ignoranza per quel che riguarda la cultura della sconfitta.
In fin dei conti che cosa è successo di così tremendo sabato all’Arena ?
Niente.
Una squadra ha giocato meglio dell’altra ed ha vinto con merito.
Di certo ci sono stati episodi che hanno incanalato la gara e che magari non hanno propriamente sorriso ai colori neroazzurri – l’eurogoal di Cruciani, il doppio pasticcio di Bindi in occasione del primo goal ospite, alcuni giocatori che hanno sbagliato la partita.
Ma alla fine della fiera credo che Pisa – Teramo si possa riassumere con il predominio dello storico 3-5-2 dei diavoli biancorossi sullo stesso modulo messo in campo da mister Gattuso soltanto negli ultimi due mesi.
Ne ho chiesto personalmente conferma a mister Vivarini nel dopo gara ed il tecnico degli abruzzesi ha confermato la mia impressione : eravamo messi a specchio ma noi facevamo le stesse cose con maggiore precisione e con maggiore velocità.
Ecco perchè l’amarezza per il risultato negativo non mi ha in fin dei conti costretto a stracciarmi le vesti.
Spesso in questo campionato è toccato a noi giocare meglio dell’avversario e vincere con merito.
Qualche volta inoltre – e mi viene in mente la gara contro la Lucchese – abbiamo raccolto più di quanto avessimo seminato.
Ed ogni tanto abbiamo ottenuto meno di quanto ci meritassimo per quanto fatto sul terreno di gioco (tipo Pisa – Siena).
Ma questa è l’essenza del calcio e nessuno può farci niente.
Se non evitare di fare danno ai propri beniamini.
Non è scritto da nessuna parte che il Pisa quest’anno deve vincere per grazia divina.
Lotteremo fino alla fine, questo è certo, ma il successo finale è legato a fattori sottili e ad una fortuna che nello sport ha sempre il suo peso : una traversa, un palo, un miracolo del portiere avversario, un rigore non concesso dal direttore di gara.
Quello che voglio dire – e qui la chiudo – è che sarebbe un delitto sfogare la frustrazione per gli anni passati su questa squadra, su questo allenatore, su questa nuova società.
Si può analizzare e metabolizzare una sconfitta senza isterismi e senza chiedere per forza la testa di qualcuno.
Il poeta Francesco Guccini nella sua meravigliosa Farewell terminava di raccontare una travolgente storia d’amore con la frase il peccato fu creder speciale una storia normale.
Non cadiamo nell’errore opposto, ovvero di derubricare a rango di normale mediocrità una stagione che ha davvero tutti i crismi per essere speciale e perchè no vincente.
Sarebbe un peccato di difficilissima assoluzione.
E riguarderebbe tutti noi, nessuno escluso.

Gabriele Bianchi

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

7 Comments

  1. andrea elbano

    25/01/2016 at 19:41

    Forse Gattuso avrebbe dovuto cambiare modulo in corsa per impedire al Teramo il dominio del centrocampo e passare al 4-4-2 più guardingo inserendo un centrocampista esterno, togliendo uno spento Mannini e affiancando Varela a Eusepi…ma sono decisioni che si prendono difficilmente sperando che i giocatori in ombra riprendano nel frattempo la padronanza del campo.

  2. massimiliano da savona

    25/01/2016 at 17:26

    MAI DIRE BRAVO AL NEMICO. DOBBIAMO VINCERE NOI PUNTO E BASTA. NON ME NE FREGA NIENTE DI ESSERE SPORTIVO.

  3. BEPPE

    25/01/2016 at 15:52

    Condivido anch’io pienamente, non dobbiamo far drammi ma capire che il tempo per maturare è sacrosanto, vorrei aggiungere a tal proposito una constatazione: nel guardare la partita della Spal e quella del Pisa mi sono divertito a contare i passaggi sbagliati per scarso affiatamento tra i giocatori, ebbene abbiamo perso 14 a 5…ma è normale che sia così visto che i nostri non hanno ancora avuto il tempo di acquisire le autonomie basate sull’intesa tra giocatori e reparti, tali da sveltire il gioco con tocchi di prima,forza Rino la strada è questa anche se a volte ora si perde

  4. Gabriele

    25/01/2016 at 13:55

    Grazie Alessandro. Un abbraccio !!!

  5. Alessandro grassini

    25/01/2016 at 13:07

    Ciao Gabriele.
    Ti ho condiviso e commentato sul mio piccolo spazio Facebook.
    Pisa 1909-solo per la maglia.
    Un abbraccio

  6. Alessandro grassini

    25/01/2016 at 12:44

    Ciao Gabriele.
    Sono in pieno accordo su tutto.
    Il Teramo mi è sembrato migliore di noi a centrocampo.finita li.
    Tuttavia essere un tifoso / cronista o un cronista / tifoso è molto complicato.
    Mi spiego.
    Per esternare le corrette ragioni di una sconfitta io eviterei di dare dell’ ignorante,seppur in materia di cultura della sconfitta, alle persone che affollano l’arena.
    Primo, perché molte potrebbero,leggendoti, nn capire,secondo si potrebbero anche innervosire per la lezione che vuoi impartire.
    Molte di queste persone sono molto semplici e magari sarebbe loro più utile una spiegazione amichevole piuttosto che sentirsi dare dell’ignorante.
    Insomma gianni Brera faceva ironia, prendeva in giro il circo del calcio, ma nn rimproverava chi al calcio da molto in termini di passione e anche di danaro e di tempo sottratto alla famiglia.
    Perdonami per l’intervento ma nn mi è piaciuta la bacchettatura ad una delle più belle tifoserie d’Italia.

  7. Andrea Mannucci

    25/01/2016 at 11:59

    Come non condividere. Sono sicuro che il nostro Pisa lotterà fino alla fine ma se qualcuno meriterà di più gli diremo bravo e ripartiremo il prossimo anno più forti che mai.

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>