Il Pisa Siamo Noi

In Bocca Al Lupo Davide !

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Pensi a Davide Di Quinzio, alla sua avventura in maglia neroazzurra, e non puoi fare a meno di pensare all’epopea di Trieste.

Perché per certi versi tutto nasce da Davide Di Quinzio.

È lui infatti che è solo soletto vicino alla bandierina del calcio d’angolo, un avversario che lo pressa, gli toglie spazio e fiato a pochi centimetri dalla linea di fondo.

È da quello spazio così angusto che può nascere il sogno di un popolo intero.

Perché da quella mattonella così scomoda Davide Di Quinzio disegna un arcobaleno impossibile soltanto da immaginare che arriva prima sulla testa di Marconi e quindi sul piede di Masucci.

Un arcobaleno che dura cento minuti e termina la sua parabola quando il destro di Gucher scrive la storia.

E Davide Di Quinzio è parte integrante di questa storia, di questo sogno ad occhi aperti, di quel pomeriggio impossibile da dimenticare per tutti quelli che hanno il neroazzurro nel cuore.

Penso a Davide Di Quinzio e mi accorgo che ne avrei di cose da scrivere.

La sontuosa partita giocata ad Arezzo nella semifinale di andata dei play off : prima l’assist al bacio per il goal di Marconi, poi la gran giocata coronata con la rete del definitivo 3 a 2.

Il goal di un altro 3 a 2, quello contro il Pro Piacenza, epilogo pazzo di una gara a dir poco folle, forse l’unico vero orgasmo di una stagione da dimenticare.

E quella pennellata su punizione che scuote una rete gonfia di pioggia in una serata da tregenda nel match di pochi mesi fa contro la Salernitana, il goal che scaccia via i fantasmi di Livorno.

E tanti altri goal, tanti altri assist, tante altre giocate meriterebbero menzione perché in due anni e mezzo di acqua sotto il ponte di Mezzo ne è passata davvero tanta.

Invece mi piace parlare del Di Quinzio uomo, del Di Quinzio marito, del Di Quinzio padre.

Difficile non notare il suo sorriso in mezzo ai compagni, qualunque fosse stato il risultato della partita.

Impossibile non menzionare la sua positività, la sua disponibilità, la sua predisposizione naturale al dialogo ed al confronto.

Senza dubbio uno dei giocatori più amati in questi ultimi anni dalla tifoseria neroazzurra, e qualcosa vorrà pur dire.

Oggi si chiude l’avventura all’ombra della Torre Pendente di Davide Di Quinzio, ed è normale che la tristezza possa prendere il sopravvento perché quando ci si deve allontanare da un amico è così che funziona.

E da maledetto sentimentale quale sono mi ritrovo a scrivere un altro commiato ricacciando indietro a fatica qualche lacrima, nonostante mi fossi più volte ripetuto di non cadere in tentazione.

Con queste righe ti saluto Davide, nella speranza che le cose del calcio ci possano far ritrovare quanto prima.

Concedimi però l’ultimo pensiero per tuo figlio, che oltretutto si chiama come me : peccato sia ancora troppo piccolo per capire a fondo le cose della vita, perché a Gabriele vorrei davvero far sapere quanto è fortunato ad avere te come padre in questo pazzo, pazzo mondo.

Buona vita, Davide.

Te la meriti tutta.

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2 Comments

  1. Antonio

    16/01/2020 at 16:58

    Mi associo. Davide, grande persona e ottimo professionista.

  2. paolo da roma

    16/01/2020 at 09:58

    Davvero grazie di tutto e un augurio per tutto il meglio nella vita e nel calcio. La foto di mio figlio con te e Benedetti dopo la visita all’arena prima di Pisa Gozzano resta per noi un bellissimo sfondo e salvaschermo di memoria. Ciao Davide.

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