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Gabriele Gravina : La Gestione Del Presidente Corrado E’ Una Gestione Di Stile

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Nel corso della trentunesima puntata di Finestra Sull’Arena è intervenuto telefonicamente il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina : è stata l’occasione per parlare degli attuali play off e dell’introduzione delle squadre B nel campionato di terza serie. Gabriele Gravina.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle sue dichiarazioni.

La Lega Pro è da sempre una lega votata alle innovazioni. La scorsa stagione la formula dei play off aveva originato delle negatività che sono state corrette in occasione degli attuali spareggi promozione, una formula accettata di buon grado da tutte le squadre partecipanti ; ovviamente le analisi definitive da parte nostra verranno fatte dopo la finale di Pescara.

Il progetto delle squadre B in serie C è un qualcosa di innovativo e di potenzialmente positivo, ma è anche un qualcosa di complesso che necessita una corretta articolazione e delle tempistiche diverse rispetto alla brusca accelerazione che tale progetto ha vissuto in questi giorni, come testimoniato dal comunicato ufficiale che voi tutti avete letto. Personalmente avrei preferito partire dalla stagione 2019/20 ma invece i commissari Fabbricini e Costacurta hanno deciso di iniziare tale sperimentazione già dalla prossima stagione agonistica.

Ovviamente si tratta di una progettualità da mettere a punto per bene, che dovrà essere regolamentata da delle normative precise che tutte le squadre dovranno rispettare ; ad esempio le squadre B dovranno avere una struttura sportiva adeguata nel territorio che rappresentano, come del resto dovranno rispettare la medesima regolamentazione in vigore per le squadre di serie C.

Ci tengo a sottolineare che si parla di un progetto che diverrà effettivamente operativo in caso di vuoti nell’organico delle squadre partecipanti alla serie C : le squadre B andranno ad occupare spazi altrimenti vuoti e porteranno armonia nel torneo di terza serie, evitando di dover vedere gironi zoppi come accaduto nel corso di questa stagione. Non credo che la crescita delle realtà di serie C rischi di essere frenata dall’introduzione delle seconde squadre, anzi mi auspico che possa accadere l’esatto contrario.

La Lega Pro ha il compito di portare sistematicità e di dimostrare maturità e disponibilità all’interno del movimento calcistico del nostro paese ; soprattutto deve continuare a dialogare con i campionati di categoria superiore al fine di far capire a tutti – anche a coloro che finora hanno preferito far finta di non capirlo – quanto sia importante questo torneo nel sistema calcio italiano. Questo rappresenterebbe per noi una grande vittoria.

La riduzione del numero di squadre partecipanti alla serie C ? Si torna alla vecchia teoria che riducendo il numero dei commensali le risorse a disposizione di chi rimane aumentano : a livello di principio matematico è una teoria ineccepibile ma a livello politico si rischia a mio avviso di fare un errore di valutazione. Ritengo che la crisi della serie C non sia dovuta al numero delle squadre partecipanti ; bisogna invece puntare il dito contro la scarsità di idee, la mancanza di progetti seri, un’avvilente incapacità di dialogo fra i protagonisti di questo torneo. Questi sono i mali che affliggono la terza serie.

La cosa davvero triste è che manca totalmente il dialogo fra le diverse leghe, ognuno guarda agli interessi del proprio orticello e mancano totalmente personaggi illuminati che siano in grado di guarire il nostro calcio dai mali che lo affliggono oramai da molto tempo. C’è troppo provincialismo e si commettono errori in serie : ad esempio manca una vera e propria filiera per la crescita dei giovani, visto che la regola degli under è la medesima in serie D ed in serie C e non permette ad un giovane calciatore di crescere gradualmente.

Al presidente del Pisa SC Giuseppe Corrado va dato merito di aver dato luogo ad una gestione societaria improntata sullo stile : si parla di una persona mite, intelligente, equilibrata, che ha da subito dimostrato una grande attenzione verso il territorio nel quale opera. E’ un uomo che somma alle indubbie qualità manageriali importanti qualità personali, pertanto il voto che assegno alla sua gestione del Pisa è senza dubbio un voto altissimo.

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