Il Pisa Siamo Noi

Fra Comunicati Stampa E Lettere Aperte C’è Una Squadra Da Tutelare

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Altra giornata di ordinaria follia per il calcio pisano, l’ennesima di questa estate francamente sempre più incomprensibile.

Un’estate costellata di comunicati stampa, lettere aperte, post sui social network, stravaganti minacce di querele e chi più ne ha più ne metta.

Alzi la mano chi pensava ad un travaglio del genere dopo quel fantastico 12 giugno.

Ma tant’è, il tifoso pisano è suo malgrado avvezzo a situazioni di tal guisa – anche se francamente in questi ultimi mesi si è forse passata la misura.

Oggi, 17 agosto 2016, abbiamo riportato le due missive pubbliche arrivate sul tavolo del sindaco di Pisa Marco Filippeschi da parte di Britaly Post prima e di Gennaro Gattuso poi.

Ai nostri lettori il compito di discernere fra le righe di tali lettere dove sta la verità in questo grottesco botta e risposta fra chi vuole stare in Paradiso a dispetto dei santi e chi invece il Paradiso se lo era conquistato con i fatti ma è stato suo malgrado costretto ad abbandonarlo.

Ogni nostra indicazione in tale antipatica disputa verrebbe certamente spacciata quale vile forma di “terrorismo mediatico”, pensate un po’ voi …

A chi sta scrivendo queste righe piace invece ricordare la surreale situazione che ha riguardato la squadra dell’AC Pisa 1909, quello che dovrebbe essere il nostro bene più prezioso, un qualcosa solitamente da difendere nei confronti degli strali lanciati da detrattori stranieri ed a cui invece tutta la tifoseria neroazzurra è costretta a dar manforte a causa di incomprensibili attacchi interni.

Una sorta di fastidiosa serpe in seno che ha tormentato le ultime 48 ore di capitan Mannini e compagni.

Inutile in tale sede ricordare qual’è la posizione, netta e non negoziabile, dell’intera squadra.

Inutile in tale sede rammentare la risposta che hanno dato sul terreno di gioco questi encomiabili ragazzi, andando a superare Brescia e Salernitana nonostante quindici giorni di autogestione e nonostante tutti i problemi – logistici e non – che a Pisa conoscono anche i sassi.

Ovvio il legame granitico che si è venuto a creare fra questo gruppo di calciatori e tutto il popolo neroazzurro.

Ebbene (e mi fa anche senso scriverlo) qualcuno ha avuto la brillante idea di tentare di rompere questo legame, questo idillio, inventandosi di sana pianta un ritiro in Irpinia comunicato ai giocatori con meno di 24 ore di preavviso.

Dal sacco della sede di Montacchiello al sacco della squadra … del resto l’attuale proprietà ha sede in una città che ha vissuto uno storico sacco, corsi e ricorsi storici si sprecano in tal senso …

Ma su questa strampalata iniziativa è caduto l’asino, come si suol dire.

Perché tutta la città di Pisa non ha visto certo di buon occhio l’allontanamento della propria squadra dal campo di San Piero, vero fulcro emotivo ed emozionale di queste ultime, assurde settimane.

Lo stesso Andrea Lisuzzo, nel dopo gara di Gubbio, ha affermato senza mezzi termini che la squadra ha risposto presente sul campo proprio grazie alle migliaia di persone che nella settimana di Ferragosto hanno presenziato ai loro allenamenti, non abbandonando a sé stesso un gruppo abbandonato da chi invece doveva provvedere loro minuto dopo minuto.

Ed ecco spiegata la surreale giornata di oggi, con i tifosi a fare la posta all’Arena Garibaldi, a Tirrenia ed a San Piero con il chiaro intento di non far partire la squadra per il ritiro campano – ritiro che anche gli stessi calciatori neroazzurri non avevano affatto gradito.

Nonostante la zelante presenza di agenti in tenuta antisommossa, preoccupati di sedare una rivolta che in realtà non c’è mai stata perché ancora una volta la tifoseria neroazzurra ha dimostrato la propria intelligenza ed il proprio senso di responsabilità, nel pomeriggio di oggi circa duemila supporters hanno aspettato che i propri beniamini uscissero dal centro sportivo di San Piero con la certezza che non sarebbero stati costretti ad abbandonare la città della Torre Pendente.

Fondamentale in questo senso il lavoro dell’avvocato dell’Assocalciatori Alessio Piscini, che ha trattato con l’amministratore unico nominato da Britaly Post avvocato Giampaolo ed ha ottenuto che la squadra possa rimanere a Pisa fino all’inizio del campionato – e quindi fino alla conclusione della trattativa per il passaggio della società al fondo di investimento rappresentato da Pablo Dana.

Vittoria di capitan Mannini e compagni ? Vittoria della tifoseria ? Vittoria della città (anche il sindaco di Pisa Marco Filippeschi si era espresso per l’annullamento del ritiro in Irpinia) ? Decidete voi. L’importante è che la squadra neroazzurra è stata tutelata nei suoi desiderata ed ha ottenuto di proseguire il proprio lavoro a San Piero, a contatto con la propria gente.

Quel che è certo è che ancora una volta Pisa ha dimostrato la sua coesione e la sua civiltà, rispondendo con fermezza ma con intelligenza ad una mossa che agli occhi dei più è apparsa come l’ennesima provocazione, l’ennesimo atto di sfida.

Oggi è stata vinta una battaglia, magari anche importante.

Inutile aggiungere che tutti noi auspichiamo in breve tempo che si arrivi a conseguire la vittoria della guerra.

Perché francamente, nonostante il Guerriero Pisano, nonostante il Numquam Retrorsum, nonostante una Torre che pende ma non cade, i pisani di certe manfrine e di certi personaggi si sarebbero un attimino rotti i coglioni …

Gabriele Bianchi 

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