Il Pisa Siamo Noi

Darkness On The Edge Of Town

lanotte-al-rif-golaki-2

A poche ore da un derby del Foro in tono assai dimesso.
Lucchese in un’anonima posizione di centro classifica, Pisa in uno dei periodi piu’ neri degli ultimi anni (considerando soprattutto quali erano le premesse e le aspettative estive).
In duecento (forse …) dove pochi anni fa siamo stati in piu’ di tremila.
A sperare nel miracolo, nell’imponderabile, nell’irrazionale che spesso governa le cose del calcio.
Reduci da due giorni di contestazione piu’ o meno velata, con sportivi di ogni eta’ che hanno affollato il piazzale antistante l’Arena Garibaldi per richiamare all’ordine – diciamo cosi’ – Morrone e compagni.
Qualche testa alta.
Molte, troppe teste basse.
Ed e’ proprio questo aspetto che piu’ mi preoccupa, usa sorta di rassegnazione al peggio che sembra aver attanagliato il mondo neroazzurro e che neanche l’arrivo di un tecnico navigato quale mister Pillon sembra essere riuscito a disperdere.
Troppi sono stati i bocconi amari che il pubblico pisano ha dovuto suo malgrado mandar giu’ in questi ultimi mesi, soprattutto nei derby regionali e nei match di cartello.
Una nuova, cocente delusione non sarebbe ne’ tollerabile ne’ tantomeno tollerata.
Dal prato verde del Porta Elisa qualcosa di diverso potrebbe anche nascere e portare ad un finale di stagione quantomeno interessante.
Mi correggo, qualcosa domani pomeriggio dovra’ nascere.
Lo esigono molti fattori : la nostra storia, la nostra passione, il valore nominale della nostra squadra, il calore di una tifoseria ampiamente tradita ma che avrebbe bisogno di ben poco per tornare ad accendersi come gia’ ampiamente dimostrato nelle passate stagioni.
Sta a coloro che indosseranno la maglia neroazzurra fare in modo che le cose cambino, che le lacrime possano trasformarsi in sorrisi.
E’ molto piu’di una richiesta.
E’ un obbligo morale.

Presente all’Arena in questi pomeriggi che profumano di primavera, mi sono passati vicino tutti i giocatori della rosa neroazzurra.
Mi ripeto, ho visto piu’ teste basse di quante ne avrei voluto vedere.
Avrei voluto chieder loro tante cose, ma alla fine ho scelto la via del silenzio.
Avevo paura che tutto quello che fosse uscito dalla mia bocca sarebbe alla fine risultato banale ed inutile.
Avrei invece voluto far loro ascoltare una canzone.

Bruce Springsteen.
Darkness On The Edge Of Town.
Tratta dall’omonimo album del 1978 che racchiude capolavori assoluti quali Racing In The Street e Badlands.
La seconda strofa, tradotta ovviamente, recita pressappoco cosi’ :

Tutti hanno un segreto, Sonny qualcosa che non possono guardare in faccia
alcuni passano tutta la loro vita tentando di mantenerlo
lo portano con loro in ogni passo che fanno fino a che un giorno se ne liberano
se ne liberano o lasciano che esso li trascini sul fondo
dove nessuno fa domande o ti guarda troppo a lungo in faccia
nell’oscurità ai margini della città

Ecco, ai nostri giocatori mi piacerebbe fare entrare in testa queste poche righe.
Spiegando loro che la parola secret spesso in musica e’ tradotta non solo come segreto ma anche (in senso metaforico) come peso oppure onta, ad indicare comunque un qualcosa di assai pesante da portarsi appresso.
Detto questo, credo che non ci sia bisogno di aggiungere alcunche’ a quanto magnificamente espresso dalle parole e dalla musica del Boss.

Se Paci – fra parentesi musicista rock per sua stessa ammissione – e compagni capissero il senso della strofa di cui sopra, da domani sono sicuro che per il Pisa potrebbe iniziare tutto un altro campionato.
Lo spero io.
Lo speriamo tutti.

La speranza …
Ci e’ rimasto solo quella.

Gabriele Bianchi

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>