Il Pisa Siamo Noi

Carrarese – Pisa : Mi Ricordo …

Peralta (2) copy

Sarò banale, ma mi ricordo con piacere l’ultimo Carrarese – Pisa, quello di due stagioni or sono.

Mi ricordo un Pisa reduce dal turno infrasettimanale di Teramo, giocato sotto un autentico fortunale.

Mi ricordo che a Carrara quel pomeriggio di metà ottobre il tempo non era certo migliore.

Mi ricordo una squadra neroazzurra particolarmente stanca che nel primo tempo subì il gioco e le reti dei padroni di casa.

Mi ricordo un paio di topiche di Bacci, portiere perennemente in difficoltà in quell’avvio di campionato.

Mi ricordo un mister Gattuso tarantolato in panchina, cappellino bianco in testa per difendersi dalla pioggia incessante.

Mi ricordo un secondo tempo tutto cuore ed orgoglio da parte di capitan Mannini e compagni.

Mi ricordo il goal su calcio di punizione proprio di Mannini, a riaprire una gara che sembrava chiusa dopo i primi quarantacinque minuti di gioco.

Mi ricordo le grandi proteste del pubblico di casa per la mancata espulsione di Polverini.

Mi ricordo dall’altra parte la sacrosanta espulsione del portiere della compagine marmifera Lagomarsini, dopo un’autentica magia di Lores Varela.

Mi ricordo che la Carrarese aveva già esaurito le sostituzioni e che a difendere la porta degli uomini di mister Remondina andò l’attaccante Cais.

Mi ricordo due miracoli dello stesso improvvisato portiere che sembravano indirizzare l’esito della gara in favore della squadra gialloazzurra.

Mi ricordo a tempo quasi scaduto la saetta dai venti metri di Peralta che andava ad incastonare all’incrocio dei pali una gemma di rara bellezza.

Mi ricordo una grande gioia.

Mi ricordo l’occasione colossale fallita da Ricci in pieno recupero, ma forse la vittoria sarebbe stata troppa grazia.

Mi ricordo il pubblico carrarino davvero imbestialito nei confronti del direttore di gara, nei confronti di mister Gattuso, nei confronti di noi che eravamo seduti in tribuna stampa.

MI ricordo le lezioni di morale che dovetti sorbirmi nella conferenza stampa post gara da parte del presidente della Carrarese Raffaele Tartaglia, personaggio che un mese dopo scappò dalla città apuana a gambe levate lasciando la squadra praticamente fallita.

Mi ricordo che tornai a casa contento, con la piacevole sensazione che quel Pisa era davvero duro a morire, proprio come il suo condottiero.

Mi ricordo che non ebbi timore di pensare che quel Pisa poteva davvero arrivare in fondo a quella stagione.

Mi ricordo che avevo dentro di me la convinzione che quella magica lettera per quel Pisa non era affatto preclusa.

Mi ricordo che otto mesi dopo dovetti constatare con il sorriso sulle labbra che tutte quelle dolci convinzioni che mi ero portato via dallo Stadio dei Marmi non erano il delirio di un pazzo.

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