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Ascoli Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Un Pisa poco brillante e con molti effettivi evidentemente con le ruote sgonfie cade al “Del Duca” al cospetto di un Ascoli ben messo in campo e con la marcia alta costantemente inserita : decide la contesa una doppietta di Dionisi al tramonto del primo tempo, con i neroazzurri nella ripresa incapaci di organizzare una reazione veemente e di trovare il goal che avrebbe riaperto il match. E domenica contro il sempre ostico Cittadella l’ultimo sforzo per una squadra che ha bisogno come il pane di tirare il fiato durante una sosta che capita davvero a fagiolo prima del rush finale di una stagione infinita.

PRIMO TEMPO. Pisa che deve rinunciare all’influenzato dell’ultimo minuto di Beruatto sostituito da Birindelli con Hermannsson che ritrova una maglia da titolare nel ruolo di terzino destro mentre a centrocampo tocca a Mastinu e De Vitis fare le mezzali ed in attacco c’è il ritorno dal primo minuto di Lucca che va ad affiancare Puscas ; nell’Ascoli tocca a Botteghin e Caligara sostituire gli squalificati Bellusci e Collocolo, con Tsadjout scelto come partner offensivo di Dionisi. Sono i padroni di casa ad uscire meglio dai blocchi ed a Baschirotto viene annullato un goal lampo per il fuorigioco attivo di Caligara ; gli ospiti serrano i ranghi ed aspettano che passi la tempesta, ma è evidente come i bianconeri viaggino ad una marcia più alta.

Ciò nonostante la fase centrale del primo tempo è più equilibrata ed i neroazzurri hanno pure l’occasionissima per passare in vantaggio con il calcio di punizione pennellato alla perfezione da Mastinu, ma la sfera si schianta sul palo con Leali rimasto di sale. C’è poi la buona occasione che capita sulla testa di Lucca ben imbeccato dal cross di Birindelli ma l’ex Palermo opta per una complicata sponda aerea in favore di Puscas e la chance sfuma.

Ma è subito prima dell’intervallo che Dionisi decide di diventare protagonista della contesa con una doppietta che di fatto chiude i giochi dopo i primi quarantacinque minuti di gioco : prima il capitano bianconero riconquista palla sulla trequarti offensiva, salta secco De Vitis ed esplode un missile centrale che buca un Nicolas non irreprensibile nella circostanza ; poi chiude magistralmente una fulminea ripartenza dei padroni di casa con l’intera compagine ospite che si fa trovare colpevolmente sbilanciata in avanti sul terreno di gioco.

SECONDO TEMPO. Neanche le sostituzioni decise via via da mister D’Angelo riescono ad invertire il trend della partita, con un Ascoli che si difende con ordine dagli attacchi spesso confusionari e neanche troppo convinti dei neroazzurri ; alla fine della fiera l’unica vera parata che deve compiere Leali è quella sul tocco in mischia di Lucca, mentre quando il neo entrato Torregrossa riesce a trovare la sponda aerea che sembra vincente ci pensa Quaranta sulla linea di porta a preservare il doppio vantaggio dei suoi.

Finisce così una partita davvero avara di soddisfazioni per capitan De Vitis e compagni, un match contro una squadra lanciatissima che avrebbe meritato essere preparato non certo con un paio di allenamenti … ma tant’è, domenica prossima c’è già un’altra battaglia da affrontare e – se possibile – da vincere.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

LUCCA. Il gigante ex Palermo torna a giocare per novanta e più minuti e risulta essere il più positivo in casa neroazzurra, dando la sensazione di aver superato i problemi fisici che lo hanno condizionato non poco negli ultimi mesi. Particolarmente mobile lungo tutto il fronte di attacco ospite, cerca costantemente di dialogare con i compagni nonostante Puscas e Benali non siano particolarmente ispirati ; conquista inoltre un paio di calci di punizione da posizione assai invitante, chiamando il fallo del marcatore avversario e facendo nella circostanza intravedere lo spunto dei giorni migliori. Nel secondo tempo la migliore occasione da rete per il Pisa è la sua deviazione in mischia che costringe Leali alla paratona salvarisultato ; alla fine dei giochi la sua prestazione vivace è la cosa migliore da portarsi via dalle Marche.

MASTINU. Uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca, nonostante non viva il suo miglior pomeriggio in maglia neroazzurra ; però dai suoi piedi passano le trame più interessanti messe a referto dalla compagine ospite, compreso quel meraviglioso calcio di punizione che avrebbe potuto scrivere tutto un altro racconto per questa contesa, ma il montante alla sinistra di un immobile Leali gli nega la gioia del goal. Peccato davvero.

TORREGROSSA. Entra in campo a partita oramai compromessa ma trova egualmente il modo di mettere a referto un paio di ottime giocate, compresa una sponda aerea perfetta per l’accorrente Leverbe salvata da Quaranta sulla linea di porta con Leali ormai fuori causa : un altro segnale che stasera non era aria per i colori neroazzurri.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

BIRINDELLI. Dirottato a sinistra al posto dell’influenzato Beruatto conferma ancora una volta di non essere particolarmente a proprio agio sulla corsia mancina : perde il duello con l’intraprendente Baschirotto facendo fatica a contenerlo in occasione delle sue folate offensive ed a superarlo quando si spinge in avanti. Ed anche quando riesce a godere di un po’ più di libertà non riesce praticamente mai a fare la cosa giusta, risultando impreciso nelle giocate.

HERMANNSSON. Anche il giocatore islandese fa fatica a districarsi sulla corsia di destra, non riuscendo ad entrare bene in partita e dando troppa corda alle accelerazioni di Caligara ed alle sovrapposizioni di Falasco ; non pervenuto poi in fase offensiva quando invece nel match di Monza era stato una sorta di tornante aggiunto. Serataccia.

PUSCAS. In terra marchigiana il buon George non riesce mai ad accendersi a dovere, facendo fatica a trovare spazi invitanti nelle strette maglie della difesa bianconera e venendo per certi versi costretto a giocare troppo spesso spalle alla porta ; non sfrutta a dovere la buona verve di Lucca ed appare anche stranamente nervoso, forse infastidito dalla difficile situazione che si stava dipanando sul terreno di gioco.

H2o

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