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Pisa, Due Sposini Offesi e Delusi

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L’altro giorno, all’inaugurazione della nuova e bella sede del Pisa, ho portato a Gattuso e ai giocatori il biglietto con l’annuncio di matrimonio di due ragazzi, Marco e Sara. Ho spiegato che questi due giovani avevano anticipato di un giorno il rito delle nozze, il sabato invece della domenica, per poter assistere alla partita dei nerazzurri contro il Pontedera.

I calciatori hanno firmato con entusiasmo. Gattuso è andato oltre, ha voluto vergare di suo pugno gli auguri a quei due sconosciuti ragazzi e dopo la firma ha scritto, a caratteri stampatello: Forza Pisa. Rino è riuscito ad andare oltre al semplice autografo. Al solito, è andato oltre, con la forza di quel famoso pugno al cielo…

Non è un aneddoto, è storia vera, sia pure minuta. Ma sono le cose piccole quelle che ti fanno scoprire la verità perché fai presto a metterle a paragone di tante cose grosse, sbagliate e ingiuste. Il giorno dopo, a sentire il procuratore federale impegnato nello smantellare la classifica di un campionato per una presunta violazione amministrativa, chi provato un senso di indignazione e di smarrimento. Ho avuto la sensazione che il procuratore Palazzi, dietro quegli occhiali Ray Ban con i quali è solito coprirsi il volto, non ha mai assistito ad una partita di calcio. Di sicuro non l’ha vissuta in una curva, mescolato fra la gente, fra i tifosi che poi sono coloro ­ sia detto senza facile demagogia ­coloro che gli fanno il lauto stipendio e gli assicurano la ribalta nazionale.

Voglio anche pensare che quella passione talmente genuina e spontanea da conservare tratti di sana rozzezza, non sia contaminata o peggio ancora vilipesa da burocrati senza anima e senza cuore, freddi esecutori di una giustizia ingiusta, azzeccagarbugli delle grida manzoniane. Mi domando: posso esprimermi così dopo aver visto le prodezze di Blatter e Platini, il loro successore Infantino, le gaffe di Tavecchio, il Casteldisangro di Gravina… Si, mi sento l’anima in pace.

Le domande si accavallano e le risposte non ci sono. Il Pisa deve essere penalizzato di 12 punti, quanti ne occorrono perché la pena sia afflittiva e dunque escluso dai play off, per una fidejussione che sarebbe risultata (a posteriori) farlocca. E chi la accettò, a suo tempo, ritenendola regolare, non è colpevole di niente? Il Pisa non vigilò bene, vero. E loro? Furono presi nel sonno?

Guardiamo di cosa si discute. Una garanzia bancaria o assicurativa che sarebbe intervenuta a tutela dei tesserati qualora non fossero pagati gli stipendi. Cominciamo con il dire che il Pisa i suoi tesserati li ha pagati e li sta continuando a pagare con una regolarità che ha pochi paragoni. Aggiungiamo che al 31 giugno quel fondo di garanzia, vero o falso che sia, decadrà e il maledetto foglio, che ha il valore di una cauzione indiretta, dovrà tornare indietro.

Palazzi, nel fare il suo lavoro, perché non si domanda chi tutela i calciatori di società, ad esempio la Carrarese, che ha già portato i libri in tribunale ed è stata dichiarata fallita. Per ora li tutela la famosa fidejussione, ma coloro che con la Carrarese hanno stipulato un contratto pluriennale, da chi saranno garantiti? Per loro la Procura federale non muove un dito, neppure la richiesta di un punto di penalizzazione. Che abbia ragione Pier Camillo Davigo quando dice che “in Italia delinquere conviene”?

Andiamo oltre le garanzie fidejussorie. Veniamo agli illeciti veri e propri, le partite comprate e vendute, il calcio scommesse, le combine…

Alla fine dello scorso campionato abbiamo scoperto che il presidente del Catania, il disinvolto Pulvirenti, salvò la squadra comprando sei delle ultime partite di campionato. Il Catania, 49 punti sul campo, fu declassato in Lega Pro e condannato ad una penalizzazione sull’attuale classifica. Benissimo. Ma se Pulvirenti ha confessato e pagato (anche con il carcere), per aver comprato i risultati di quelle partite, chi le ha vendute? Esimio Palazzi, gliel’ha chiesto a Pulvirenti? E se non le ha risposto è così difficile individuare quali furono le sei vittorie che improvvisamente cominciò ad ottenere quel Catania che prima di allora non vinceva mai? Dottor Palazzi, lei è cosciente che nell’attuale campionato cadetto ci sono sei squadre clandestine a bordo?

Perché è inevitabile che se qualcuno le ha comprate, significa che qualcuno le ha vendute. E chi le ha vendute è moralmente e penalmente più colpevole di chi le ha comprate, almeno su questo saremo d’accordo, voglio sperare. Le colpe del corruttore non ci sarebbero se non ci fossero i corrotti. Scopriremo i venduti (i veri corrotti) a babbo morto. E’sicuro e non importa scomodare Montesquieu per affermare che una giustizia ritardata è giustizia negata. Gli effetti pratici saranno solo una beffa, come quando venimmo a scoprire che l’ultima partita del Pisa in serie B avvenne in una giornata in cui l’Albinoleffe passò negli ultimi dieci minuti dal 3-­1 al 3-­4 a favore di quell’Ancona.

Toh, quell’Ancona che oggi contrasta i play off ai nerazzurri. Si scoprì, per loro ammissione, che tre giocatori dell’Ancona, quella settimana, andarono a casa di tre ex compagni di squadra, dell’Albinoleffe, per combinare il risultato con una bella valigetta di banconote. Un trionfo, della giustizia, s’intende.

Potrei continuare a ricordare questi fatti (non sospetti o illazioni), senza escludere i vertici del calcio italiano, a cominciare dall’attuale ct della Nazionale che guida la squadra della Federazione mentre è ancora sotto giudizio e ha già patteggiato difronte alla giustizia sportiva. Oppure del suo predecessore che, per ragioni di etica disse, ­mandò a casa Criscito e lasciò Bonucci in maglia azzurra…

Spero, con queste note, di non aver fatto male a Marco e Sara, ma non sono il custode della loro passione sportiva. Confido nel loro giovanile ardore. Dovrebbero essere Palazzi, Gravina, Tavecchio e quanti altri sono al governo del calcio italiano a preoccuparsi della loro fiducia. Consentitemi un ragionevole pessimismo.

Comunque, cari ragazzi, un abbraccio e tanti auguri. Il pensiero corre a voi. Vi eleggo a simbolo della nostra delusione e dell’offesa che abbiamo subito. Tramandate il vostro attaccamento al Pisa ai frutti del vostro amore.

GIULIANO FONTANI

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2 Comments

  1. Ale77

    16/04/2016 at 08:02

    È sempre un piacere leggerti Giuliano….aldilà di cosa può avere fatto il pisa, i
    Questi episodi dimostrano davvero quanta miopia, ingiustizia regni nel mondo del calcio….
    I signori del calcio vanno oltre la colpa, questi governano con il dolo, il che è molto più grave

  2. riccardo p.

    15/04/2016 at 21:44

    Grande Giuliano.
    Hai condensato in queste righe tutta l’amarezza e la rabbia per ciò che abbiamo subito i questi anni da un sistema che (chissà poi perché) non ci vuole.
    Quando ho letto la notizia della richiesta di Palazzi ho pensato: ok ora è l’ora di mollare, è l’ora di smettere.
    Ma poi mi hai raccontato la storia di Marco e Sara e, siccome loro domani ci saranno, anch’io sarò, come da 35 anni a questa parte, sui gradoni dell’Arena.

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