Il Pisa Siamo Noi

106!!! Siamo Tutti Malati!

106

“Cercavo” qualcosa da scrivere per il 106° compleanno del Nostro amato Pisa, qualcosa che, vista la situazione attuale, non fosse auto-celebrativo, ma che facesse capire che cosa significa per Noi vedere i Nostri colori in campo…che cosa significa SOLO PER LA MAGLIA!

La prima cosa venuta a mente  è stato, ovviamente, il mitico Klaus Berggreen; quindi la gloriosa carriera, fatta solo di Nerazzurro, di Fabrizio Barontini; le epiche e rocambolesche avventure dei ragazzi del ’21…poi, ieri notte, leggendo, mi sono imbattuto un due brevi passi praticamente perfetti…

Il libro in questione è Solo Come in Area di Rigore di John Doe, al secolo Luca Leone, che ci racconta la storia di José Henrique, un calciatore portoghese con una carriera insolita. Da vero enfant prodige, para un calcio di rigore a un Rui Costa bambino, ma la sua vera occasione arriva a 42 anni, da terzo portiere di una grande squadra: il Benfica. Costretto dagli infortuni dei compagni si alza dalla panchina e gioca titolare: grazie a lui la sua squadra arriverà al traguardo più ambito…

“…ora voglio sottolineare una cosa:, il tifo, l’amore, la fede per una squadra di calcio sono cose futili. Vincendo, noi non risolviamo i problemi di nessuno. Alle volte le suppliche dei tifosi mi appaiono come le preghiere che andrebbero rivolte a Dio e noi, qualsiasi giocatore di qualsiasi squadra di qualsiasi tempo, non siamo Dio. Però mi rendo conto che regalare una vittoria è come dare un aiuto, un piccolo sollievo o, meglio, una piccola gioia a chi ti segue. Tutti i tifosi ne sono consapevoli eppure continuano a sostenerti ed è tuo preciso dovere non deluderli. Ed è per questo che dedico loro ogni minuto che gioco, perché io in quel momento sono il bambino malato che vuole guarire, il barista che prepara tremila caffè al giorno, la mamma che si fa in quattro per la famiglia, il papà che non sa dove trovare i soldi per sfamare o vestire i figli, sono anche il manager di successo che fa guadagnare milioni alla sua società, sono anche il ladro che ruba negli appartamenti: io sono tutti loro e tutti loro hanno un sogno che mi hanno affidato e che io devo realizzare. Io davanti al mondo li rappresento tutti. Come ho sempre detto e ripetuto, nessuno sport come il calcio incarna questa cosa e nessuno gioca mai solo per se stesso…”

“…Amo il calcio in maniera totale e incondizionata. Lo amo per tanti motivi e nessuno, gli stessi per cui amo mia moglie. Ne amo ogni sfaccettatura e ogni fenomeno satellite, anche il più estremo. Mi meraviglio di come una sfera possa creare poesia e dramma, come un squadra possa regalare tanto e giocare possa essere così appagante, una fonte interminabile di emozioni. Ogni partita non sarà mai la stessa. Scadinsco la mia vita a stagioni, dove il Capodanno è la finale dei mondiali e il primo giorno dell’anno è l’apertura del calciomercato. Come un appassionato qualsiasi, come un giocatore qualunque perché,  fidatevi, non c’è nessuna differenza. Siamo Tutti Malati!”

Viene solo da aggiungere che è una gran bella malattia e che spero non passi mai!

Auguri Pisa Nerazzurro del Mio Cuor!

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